Il lascito Mario Pecorari e la sezione “Storia della cinematografia”

Il virus C – Cinema, Conservazione, Collezione: questa è la mania di cui soffre e gode Mario Pecorari, il protagonista del film di Giulia Palladini, come presentato dal monitor della sezione espositiva, ossessionato da Alida Valli, star dei tempi che furono. L’amore per il cinema può assumere svariate forme. C’è chi predilige un genere e ne fa paradigma narrativo assoluto di riferimento; c’è chi, appena si accosta a un film, si chiede: da chi è diretto? Alcuni si soffermano sugli aspetti più tecnici del montaggio o della relazione fra musica e immagine. Altri adorano gli attori. Questa è la mania di cui soffre e gode Mario Pecorari, il protagonista del Poetico documentario di un amore immaginario, amore che l’anziano signore ha riversato per tutta la vita su Alida Valli, attrice dall’aura divina ormai offuscata, ma che all’apice della sua carriera recitò per Visconti, Hitchcock, Antonioni. Mario Pecorari si muove nel dedalo del suo immenso archivio, sfoglia articoli di giornale, accarezza le foto autografate, creando un dialogo fra Mario e l’oggetto della sua fascinazione, rappresentazione per immagini del suo rapporto fantasma, come se fossero davvero parte della sua esistenza quotidiana, e non semplici simulacri verso cui proiettare il proprio desiderio. Il lascito di Mario Pecorari tratta di una ricca collezione di volumi, riviste, enciclopedie e fascicoli con fotografie e articoli giornalistici inerenti a diversi aspetti della storia del cinema. Il viaggio proposto dall’esposizione è un ricco tour che attraversa la “Storia della cinematografia”.

audio guida

Galleria